ANDREA DORIA 1956 - IN RICORDO DI NORMA

20-01-2022 10:33 -

Andrea Doria 1956 – In ricordo di Norma

Storie di due sopravvissuti e di Norma, la “Principessina Addormentata”



Due giovani coniugi del Sud, Tullio Di Sandro e Filomena Pellegrino, insieme alla piccola Norma, vivono felici il loro matrimonio a Milano nel sereno trascorrere dei giorni. Sono belli, liberi da angosce, dubbi o turbamenti: una famiglia normale. Desiderano però costruire un futuro migliore per la loro unica ed amata figlia, per cui il 18 luglio 1956, ignari del proprio destino, s'imbarcano al porto di Napoli sull'Andrea Doria, fiore all'occhiello e vanto della marina mercantile italiana.

L'autore, Ermanno Di Sandro, figlio e fratello dei protagonisti, realizza non un resoconto ma un vero e proprio racconto che ragiona sulla fatalità e l'elaborazione del lutto, e sottolinea la fine del desiderio di quel mondo americano mediante il tema visivamente potente del naufragio. Tema trattato dall'autore come un'eredità genetica, nel ricordo di Norma, la "bella principessina addormentata" dell'Andrea Doria.

Il libro, preceduto in passato da altre pubblicazioni di successo che raccontavano la medesima storia, si arricchisce di alcuni nuovi capitoli, due dei quali narrano di come il protagonista principale del romanzo-verità, Tullio, salva dagli abissi una giovane emigrante anche lei diretta con la sua famiglia negli States. Dell'episodio l'autore viene a conoscenza solo all'inizio del 2016 grazie ad un'inaspettata mail su un social network di una giovane scrittrice, e che solo casualmente legge sul suo tablet perché eliminata qualche settimana prima dal sistema, in quanto considerata spam…

E' indirettamente anche la storia del destino di ciascuno di noi, destino che l'universo sembra organizzare a suo piacimento regalando fertili esperienze ma anche momenti difficili o luttuosi, che ci doneranno nuovamente l'alba dopo un imprevedibile tramonto.

IL MIO RICORDO DELLA TRAGEDIA



Avevo 6 anni e qualche mese, in casa si parlava molto delle famiglie della mia via, la via Teglia a Colli a Volturno, che stavano per emigrare negli Stati Uniti. Quanti abbracci e lacrime dei miei genitori che salutavano queste persone con cui avevano condiviso un pezzo di vita. E che forse non rivedevano più.

L'emigrazione era la normalità, chi aveva coraggio emigrava per cercare di migliorare le condizioni di vita, spesso anche per evadere dallo stato di arretratezza in cui versavano i nostri paesi.

Ma quel 26 luglio del 1956, ci fu un gran vociare, gente che appresa la prima notizia dalle poche radio presenti, cominciarono a diffonderla immediatamente ai vicini ed in un attimo tutto il paese ne venne a conoscenza.

Ricordo che nella mia via abitava una anziana che data l'età avanzata spesso ragionava poco ma per quell'evento riuniva noi ragazzi e faceva la rappresentazione dello speronamento dell'Andrea Doria e poi il salvataggio con le scialuppe nominando uno per uno i partenti da Colli.

Poi si venne a sapere che nel naufragio aveva perso la vita Norma Di Sandro una bambina nata a Milano ma da padre Collese e la mamma di Marzano Appio.



Il transatlantico Andrea Doria orgoglio dell'industria italiana, affondò nell'oceano Atlantico non lontano da New York, dopo essere stata speronata dalla Stockholm, un mercantile svedese.

L'Andrea Doria si scontrò la sera del 25 luglio, affondando poi la mattina del 26.

Nel naufragio morirono 46 persone a bordo della nave italiana Andrea Doria e 5 sulla nave svedese Stockholm si salvarono in 1.660.









Dedica di Ermanno Di Sandro nel suo libro “ LA BELLA ADDORMENTATA” (Andrea Doria 1956)



A mia sorella Norma Di Sandro, perita tragicamente a seguito di quella notte infausta, la quale, ne son certo, veglia costantemente su di me.

Ai miei meravigliosi genitori, che ricostruirono dal nulla la loro vita straziata da un evento più grande dell'immaginabile, creando la nostra.

Alle mie sorelle Norma e Brigida Marilena, protagoniste del mio passato, amiche e fedeli consigliere contro i miei errori. Perché a un ben noto e tragico naufragio non faccia mai seguito quello dei sentimenti che ci uniscono.

A mia moglie Katia, semplicemente perché non ha mai spento i miei sogni ed entusiasmi

Ermanno Di Sandro foto di Anna Maria Zoppi





Due giovani, Tullio e Filomena Di Sandro, insieme alla piccola Norma, vivono felici il loro matrimonio nel sereno trascorrere dei giorni. Sono belli, liberi da angosce, dubbi e turbamenti: una famiglia normale. Il 18 luglio 1956, ignari del proprio destino, s'imbarcano al porto di Napoli sull'Andrea Doria. L'Autore, Ermanno di Sandro, figlio e fratello dei protagonisti, realizza non un resoconto ma un vero e proprio racconto che ragiona sulla fatalità e l'elaborazione del lutto, e sottolinea la fine del desiderio di quel mondo americano mediante il tema visivamente potente del naufragio. Tema trattato dall'autore come un'eredità genetica, nel ricordo di Norma, la “Bella Principessa Addormentata” dell'Andrea Doria.





Ermanno Di Sandro nasce a Provvidence nel Rhode Island (USA) nel 1958 da genitori italiani emigrati. Architetto, insegna Arte e Immagine presso Istituti Superiori. Partecipa alla stesura del volume 3rd International Symposium on Underground (Napoli 1984, Club Alpino Italiano con la Società Speleologica italiana) dopo contributi pubblicati sulle riviste Archeologia (1986 –'87) ed Acciaio (1988). La sua attività di narratore inizia nel 1998 con gli appunti per l'inedito Io che amo le donne ( ovvero il coraggio di confessare l'inconfessabile). Del 2007 il suo esordio editoriale con il romanzo Le insorgenze del cuore, cui segue Margaretha (2009), entrambi pubblicati da Lupo Editore ed infine l'ultimo ANDREA DORIA 1956 in ricordo di “NORMA” la Principessina addormentata pubblicato da Greenbooks Editore
Per chi volesse leggere il libro il link è il seguente:
https://www.ibs.it/andrea-doria-1956-in-ricordo-ebook-ermanno-di-sandro/e/9788899941802


Foto di Ermanno Di Sandro realizzata da Anna Maria Zoppi


Fonte: Ermanno Di Sandro