INTERVISTA AD ANTONIO VERRECCHIA

11-02-2024 20:14 -

Il gruppo Umberto Angelone (Tivoli) – Mike Di Sandro (Philadelphia) e Giuseppe D’Acchioli (Treviglio) della Emigrazione
Collese nel Mondo è lieta di ospitare sul proprio sito www.emigrazionecollesenelmondo.it una intervista ad Antonio Verrecchia
collese di nascita ma residente a Roma.

Antonio Verrecchia al comizio di Tradizione e Progresso per Rosario Siravo Sindaco

BREVE SCHEDA INTRODUTTIVA

Antonio Verrecchia fra la storia e realtà

Antonio Verrecchia è nato a Colli a Volturno nel 1939. Diplomato nel 1958, ha lavorato per 40 anni a Roma in una grande società
elettronica, dove è diventato dirigente industriale.

Dopo il pensionamento, fino al 2012, ha fatto il consulente nel campo del miglioramento dei processi industriali.

È stato consigliere comunale di primo piano di Colli, ininterrottamente per 34 anni, dal 1972 al 2006.

Una persona che non ha mai dimenticato Colli amandola con grande rispetto.

Oltre ad avere realizzato un libro in ricordo della scomparsa dell’On. Vincenzo Balzamo ha scritto il libro “La Grammatica Comparata
del Dialetto Collese” edita da Terzo Millennio nel 2021 e sta finalizzando il Dizionario del Dialetto Collese.

Antonio nella sua introduzione del Dizionario cosi dice:

“Sono consapevole di aver fatto un lavoro sicuramente perfettibile, ma, in mancanza assoluta di riferimenti letterari da cui partire,
non avrei potuto fare di meglio.

Spero tuttavia, che questa mia piacevole fatica possa spronare altri appassionati del dialetto collese a migliorare questo lavoro e,
soprattutto risvegliare nei tanti Collesi nel mondo il desiderio di una maggiore conoscenza delle nostre radici e della lingua italiana”

Ad Antonio alla luce della scheda introduttiva, abbiamo posto alcune domande a cui lui gentilmente e con entusiasmo così ha risposto:”

Caro Giuseppe ti ringrazio per aver pensato a questa intervista che mi consente di fare alcune anticipazioni sui miei ricordi. Ed ora
diamo corso con piacere alle tue domande.



1 Antonio, come è nata l’idea del Dizionario Collese?

- Lasciare traccia delle nostre radici.

2 quali le motivazioni e quali difficoltà incontrate?

- L’impegno preso con me stesso quando ero ragazzo; impegno impostomi dalle mie radici e dal mio amore per Colli, che avrei
dovuto onorare con atteggiamento fattivo e innovativo, utile allo sviluppo del mio paese e per il bene dei miei concittadini.

- Moltissime le difficoltà. Su questo argomento, non ho trovato alcuna traccia di memoria storica; ho dovuto costruire il dizionario
interrogando i Collesi delle varie Frazioni, i quali hanno potuto darmi soltanto la pronuncia delle parole utilizzate nella loro vita
quotidiana.

- Poi è cominciato il mio lavoro più arduo: dopo aver messo a fattor comune le informazioni ricevute, ho cercato innanzitutto
la parola collese scritta corrispondente al suo parlato; quindi ho trovato la parola italiana corrispondente; e, in fine, ho svolto
l’attività di maggiore difficoltà, consistente nell’integrazione con altri termini propriamente collesi, nella definizione delle regole
collesi di declinazione delle parole e di coniugazione dei verbi.

- Da tutto questo enorme e lungo lavoro è scaturita la grammatica comparata del dialetto collese, disponibile in vendita presso
il negozio cartolibreria di Michele AMODEI a COLLI A VOLTURNO.

3 Perché questa idea pur non abitando a Colli?

Aggiungo al già detto: perché questo impegno, preso con me stesso quando ero ragazzo, doveva essere onorato dovunque
mi trovassi.

4 Per questo lavoro molto lungo e minuzioso chi ti ha aiutato e che riscontro hai avuto?

- I mie preziosi e tolleranti suggeritori sono stati: Pietro D’Alessio (Valloni), Rosario Siravo (Valloni), Lisetta Leva e sua madre
Livia, e soprattutto Rosario Siravo (Fonticelle), che continua ad aiutarmi in questa fase di “risciacquo del lavoro nel Volturno”.
Colgo l’occasione per ringraziarli tutti.

5 Per te che hai vissuto sempre a Roma ed hai fatto il consigliere comunale a Colli dal 1972 al 2006, che rapporto ti unisce alla
realtà Collese?

- “Un rapporto di amorosi sensi”, mi verrebbe da dire, in aggiunta alle altre motivazioni già espresse.

6 Sei stato consigliere durante la sindacatura dell’On. Vincenzo Balzamo e Vincenzo Campellone, quale il tuo rapporto e ricordi
con queste persone ?

- È stato un rapporto di diffidenza nella prima fase di conoscenza dei due Vincenzo, e, successivamente, di sincera e calda
collaborazione ed amicizia con entrambi; poi è continuato con Balzamo e la sua famiglia, e si è interrotto con Campellone,
dopo la sua pretesa di avere una terza candidatura consecutiva a Sindaco.

- Nel mio libro di ricordi, che è in fase di ultimazione, si potrà cogliere meglio il dettaglio di questi rapporti.

7 Ricordo di una manifestazione a Colli in memoria di Vincenzo Balzamo, con un libricino da te realizzato puoi raccontare?

- Il libricino, come dici tu, è sicuramente il lavoro più significativo che ho fatto in sua memoria. Però mi piace ricordare anche
un avvenimento più festoso che abbiamo vissuto con Vincenzo e suoi amici romani, insieme con tutto il paese, in un erboso
prato di Castiglioni, nella bella giornata del Primo Maggio 1988, come lancio della campagna elettorale comunale del giugno
successivo; e poi il viaggio che abbiamo fatto con la macchina di Rosario Siravo di Valloni, in tutta la zona alta del paese tra
Santa Giusta e Valloni alla ricerca di una quercia, alla cui ombra Vincenzo avrebbe voluto costruire una sua villa.

8 Mi risulta che fra i tuoi amici figurava anche Ernesto Liberatore cosa mi puoi dire in proposito?

- Ernesto Liberatore era mio parente e viveva a Colli; era padre di Alfonso, stimato medico a Cisterna, dove aveva la sua famiglia;
Zio Ernesto aveva un fratello di nome Silvio, sposato con Maria, genitori di tre figli tutti collesi di origine; i tre figli si chiamavano
Felice, Michele e Mario. Felice professore universitario alla Sapienza, Mario credo fosse laureato in farmacia e lavorava in un
ente pubblico, il terzo “il ragioniere Michele”, con il quale ho avuto un ottimo rapporto affettivo, ricordo che è stato un grande
benefattore occulto di Colli e dei Collesi, perché era un Dirigente di Primo livello della Banca Nazionale del Lavoro a Roma.

9 Perché ancora questo amore per Colli nonostante tu vivessi a Roma con un importantissimo ruolo lavorativo?

- Vale quanto detto precedentemente al punto 5 e cioè “Un rapporto di amorosi sensi”.

- Ripeto che tutte le risposte che ho dato trovano ampio sviluppo nel libro di ricordi che sto ultimando.


A nome del Gruppo della Emigrazione Collese nel Mondo ringrazio Antonio per la sua grande disponibilità ad offrire nelle risposte
uno spaccato dei sui sentimenti per Colli che ancora oggi manifesta attraverso non solo nella scrittura della Grammatica Comparata
del Dialetto Collese, ma anche nel prossimo libro in uscita, dove centrale sarà la parte dedicata a Colli.

Grazie Antonio

NB Le persone citate nella intervista e nelle foto, fanno parte della storia di Colli, a loro un particolare ringraziamento.

Intervista realizzata da Giuseppe D’Acchioli


Antonio Verrecchia al comizio di Tradizione e Progresso per Rosario Siravo Sindaco



Fonte: Giuseppe D'Acchioli intervista Antonio Verrecchia